La cosiddetta “quinta rivoluzione industriale” può essere definita anche con l’espressione “industria 5.0” e si concentra sull’uso di macchinari e moderne tecnologie, per migliorare la vita quotidiana e per mantenere il rispetto ambientale, ma non solo. Gli elementi che infatti caratterizzano questo particolare campo industriale sono vari.
Si sente sempre più spesso la dicitura “industria 5.0”, che fa riferimento a tre elementi primari: connettività, conoscenza e rilevamento intelligente. Il settore in questione quindi ha una stretta correlazione con la tecnologia e in particolare con i robot. Lo scopo è quello di sfruttare al meglio questi ultimi e le moderne tecniche tecnologiche per migliorare la società e facilitare alcune azioni umane.
Internet è quindi al centro dell’ambito industriale in questione, così come i big data. È presente infatti un certo collegamento tra l’industria 4.0, che si occupa di automazione e che sfrutta le tecnologie moderne per migliorare la qualità delle condizioni dei lavoratori e anche per aumentare il livello della produzione.
Si potrebbe infatti indicare il 5.0 come quel settore industriale che completa il 4.0 ma che aggiunge l’interesse per la ricerca e per l’innovazione, ma non solo.
Tra gli altri obiettivi che possiede il campo industriale in oggetto, vi sono anche il fatto di voler rendere l’industria sostenibile, non solo in Italia, ma nell’intero continente europeo. L’industria in questione mira quindi ad apportare vantaggi all’ambiente, di cui ne vuole garantire il rispetto e lo sviluppo, ma anche alla società e a tutti i lavoratori.
Secondo gli studiosi infatti l’approccio che l’ambito sfrutta è quello denominato “human-centric”, proprio perché si sottolinea che ogni strategia e/o tecnologia che viene adottata debba sempre rispondere alle necessità di chi lavora.
Ciò non solo corrisponde al fatto di voler facilitare alcune azioni umane adoperando determinati strumenti tecnologici, ma anche di voler evitare che questi ultimi provochino problematiche relative alla privacy. Secondo la filosofia delle industrie 5.0 quindi la tecnologia è di fondamentale importanza per migliorare la società, ma non deve invaderla o rappresentare un elemento capace di compromettere l’autonomia degli uomini o i loro diritti.
Tra le altre caratteristiche che si possono indicare per il settore industriale 5.0 vi è anche il fatto di mostrare un certo interesse per l’economia circolare, ma non solo.
Si aggiunge a questo infatti anche l’argomento dell’efficienza energetica.
Tra l’altro si mira a garantire un maggior livello di sviluppo per la produzione industriale. In particolare si mira a rendere quest’ultima continuativa, anche nel caso dovessero verificarsi delle problematiche quali ad esempio una crisi.
Per capire meglio questi obiettivi e per definire le caratteristiche del 5.0, si può affermare che se il 4.0 era rappresentato dall’industria dell’automazione, anche il 5.0 lo è, ma con la pretesa di perfezionare sempre di più i macchinari, nonché le tecniche relative alla tecnologia. Una delle differenze sostanziali però tra il 4.0 e la fase successiva è che la prima non mira a prestare attenzione al rapporto tra uomo e macchine, mentre questo concetto è al centro dell’industria 5.0, come si è visto.
Oltre a questo si deve sottolineare che l’Unione europea abbia un ruolo fondamentale per il settore in oggetto, anche perché l’espressione si è cominciata a diffondere proprio con un rapporto presentato dalla Commissione europea nel gennaio 2021, anche se fu usata per la prima volta da Michael Rada, nel 2015.
Secondo l’Ue, le industrie 5.0 sono tutte quelle che detengono fini sociali e che mirano ad aumentare i livelli produttivi sempre però rispettando i limiti che la Terra impone. Lo scopo principale rimane comunque quello di assicurare una risposta per tutte le esigenze dei lavoratori che fanno parte dei processi di produzione. Per questi motivi e per tutti gli obiettivi indicati, molti studiosi ritengono che l’ambito industriale 5.0 possa aiutare a ottenere importanti risultati nel futuro.